I segreti per la pulizia dei pavimenti industriali

3 novembre 2022 | Redazione

Diciamocelo, la pulizia dei pavimenti industriali (degli stabilimenti, dei magazzini e dei capannoni) può essere una vera seccatura per le aziende. Nonostante i capannoni siano solitamente “spazi semplici” – spesso geometrici e lineari – mantenerli puliti può rivelarsi sorprendentemente complicato per una serie di ragioni:


Spazi grandi, molto grandi… o giganteschi

Negli ultimi anni più che mai la tendenza in atto è quella alla centralizzazione degli stabilimenti e dei depositi: accorpare gli spazi significa spesso risparmiare in modo significativo sui costi di personale e di logistica. Il boom degli e-commerce ha invece determinato in molti casi la necessità di allargare i magazzini, creando strutture sempre più grandi… e più impegnative da pulire.

Anche se la pulizia del magazzino è un'attività molto più importante di quello che si pensi e non può essere trascurata. Abbiamo affrontato questo argomento nell'articolo "Come è perché pulire un magazzino industriale".

 

Sempre al lavoro

La settimana lavorativa tradizionale – otto ore al giorno, dal lunedì al venerdì – è ormai un lontano ricordo, anche nel mondo dell’industria e dello stoccaggio. Quasi tutti gli stabilimenti di dimensioni medio-grandi lavorano a ciclo continuo, sette giorni su sette e a volte ventiquattro ore su ventiquattro. E con macchinari in funzione, persone che girano e carrelli elevatori che sfrecciano da una parte all’altra le pulizie diventano sicuramente più complicate da organizzare.

 

Spesso manca un responsabile della pulizia

Per funzionare bene, stabilimenti e magazzini devono avere corridoi liberi e puliti. Resti di carta d’imballaggio o cartone possono costituire un bell’ostacolo al movimento di persone e carrelli; con macchie di olio o di grasso sui pavimenti l’infortunio è praticamente dietro l’angolo; polvere e muffa influiscono sulla qualità dell’aria interna e possono compromettere la salute respiratoria dei lavoratori – oltre che l’estetica dei prodotti.

Eppure, nelle aziende non è sempre chiaro CHI esattamente è incaricato di sopravvedere alla pulizia del capannone – il responsabile di magazzino? i singoli lavoratori? Di conseguenza, molto o troppo spesso, capannoni e magazzini diventano un covo di batteri, resti di lavorazione, polveri e rifiuti che a lungo andare rallentano o danneggiano la produzione e mettono in pericolo la salute di chi ci lavora.

Ma i danni di una pulizia inadeguata sono anche economici: se macchinari e superfici non sono puliti in modo corretto si usurano con più facilità… provocando poi spese extra per la manutenzione straordinaria!

 

Pavimenti industriali: materiali robusti ma tanta, tanta usura

I pavimenti dei capannoni sono solitamente in resina o in cemento (tecnicamente, in calcestruzzo, spesso ricoperto da uno strato protettivo). Questi materiali sono largamente utilizzati nella pavimentazione industriale proprio perché abbastanza resistenti e relativamente facili da pulire.

I pavimenti in resina sono lineari e sicuri, atossici e altamente igienici soprattutto perché privi di giunture e fughe e piuttosto resistenti all’usura e all’aggressione di agenti chimici. Le moderne tecnologie mettono a disposizione rivestimenti resinosi o finiture in grado di ottimizzare ulteriormente queste caratteristiche.

Il calcestruzzo è invece un materiale resistente, economico e duraturo, adatto a molti contesti. Si tratta però di un materiale tendenzialmente poroso e permeabile ai liquidi – per questo è opportuno adottare un rivestimento impermeabile per proteggerlo dalle macchie e dall’usura. Man mano che il rivestimento si consuma, oli e grassi tendono a penetrare nelle porosità del calcestruzzo, insidiandosi per diversi millimetri e creando delle macchie molto difficili da eliminare.

Nonostante i vari meccanismi di protezione del pavimento, infatti, dobbiamo considerare che i pavimenti dei capannoni sono molto soggetti al deterioramento. Ogni giorno subiscono infatti attacchi di tipo chimico (sversamenti di olio, lubrificanti, polveri di lavorazione ecc) e meccanico (vibrazione dei macchinari, passaggi di muletti, costante calpestio).

Vediamo quindi quali sono i più tipici accumuli di sporco nei pavimenti industriali.

 

 

Pavimenti industriali molto sporchi: i problemi più comuni

Macchie di olio e di grasso

Gli sversamenti di olio, grasso e carburante sono i principali nemici dei pavimenti dell’industria meccanica (e non solo). Tornerie, officine di lavorazioni meccaniche, di stampaggio e stabilimenti dove si lavorano lamiere e parti metalliche utilizzano solitamente oli specifici che, per la natura stessa della lavorazione, finiscono per precipitare a terra nei pressi dei macchinari.

Oltre al pericolo di infortuni che queste macchie causano nell’immediato, nel corso del tempo l’accumulo dei residui di queste sostanze non solo danneggia lo strato protettivo del pavimento, ma va a creare una patina untuosa e scivolosa permantente, che non è possibile rimuovere senza lavaggi di fondo (leggi: costi aggiuntivi).

Nelle industrie alimentari, invece, il problema sono spesso i grassi e residui di lavorazione di origine vegetale o animale che, in questo caso, devono essere trattati in conformità con il protocollo HACCP.

 

Trucioli, detriti e polveri

Un altro problema tipico di molte industrie e dei magazzini sono le polveri residue di lavorazione, che si sommano alle polveri ambientali provenienti dall’esterno. A lungo andare le polveri possono creare un vero e proprio strato che rende il pavimento più scivoloso e usurato, oltre che esteticamente meno brillante.

 

Tracce di pneumatici

Spesso i carrelli elevatori (i cosiddetti muletti) e gli altri macchinari di movimentazione lasciano tracce scure di pneumatici sul pavimento in resina o in calcestruzzo. Per rimuoverle sarà necessario utilizzare abitualmente detergenti specifici, con particolare affinità ai composti plastici.

 

Tracce di segnaletica orizzontale

Quando le tipiche linee segnaletiche gialle si consumano, non solo lasciano dietro di sé tracce di adesivo logore (poco efficaci per la sicurezza e brutte da vedere), ma anche resti di colla che possono essere difficili da eliminare. Anche in questo caso serviranno detergenti specifici per eliminare i residui.

 

Manutenzione dei pavimenti industriali: come organizzare un servizio di pulizia ordinaria

Il segreto per far durare più a lungo un pavimento industriale ed evitare stratificazioni di sporco difficili da pulire – e che costituiscono poi costi straordinari di manutenzione?

La risposta è facile a dirsi, meno a farsi: attenta pulizia quotidiana che eviti la sedimentazione dello sporco, trovando il giusto bilanciamento tra azione chimica, azione meccanica e frequenza di passaggio.

Alla base dell’azione di pulizia deve esserci naturalmente un’analisi del tipo di pavimento e del tipo di sporco da trattare.

Da questo deriva la scelta delle componenti fondamentali dell’azione di pulizia:

  • Il giusto detergente. Ne esiste una grande varietà, bisogna capire quale risponde meglio alle esigenze specifiche. Per i pavimenti di magazzini non c’è necessità di impiegare prodotti aggressivi, dal momento che è difficile trovare sporco “ostinato”, mentre pulire il grasso da lavorazioni industriali richiede inevitabilmente l’impiego di detergenti dal Ph piuttosto elevato anche per la pulizia ordinaria. Questa scelta dev’essere fatta con cura per preservare il pavimento nel lungo termine, evitando di “stressarlo” inutilmente, ed eventualmente aggiornando la valutazione dei rischi in base ai segnali di pericolo presenti sulla scheda di sicurezza dei prodotti.

  • L’azione meccanica da applicare. Nonostante ci siano diversi metodi di pulizia (aspiratori, spazzatrici, persino idropulitrici per piccole porzioni di pavimento) a farla da padrona nella pulizia dei pavimenti industriali è sempre la lavasciuga. Come capire se quella che abbiamo è adatta a noi lo vedremo tra poco, ma intanto assicuriamoci di aver scelto i dischi giusti. A guidarci in questa scelta non è tanto il tipo di sporco, ma soprattutto il livello della porosità della superficie. Anche qui è importante individuare il giusto livello di durezza dei dischi: se sono troppo morbidi ne potrebbe risentire l’efficacia dell’azione pulente, se invece sono troppo duri il rischio è quello di usurare eccessivamente il pavimento

  • La frequenza di passaggio. Scegliere il giusto detergente e i dischi più appropriati non è garanzia di buon risultato se i passaggi non avvengono con una frequenza tale da impedire allo sporco di sedimentare. A volte non è facile conciliare quest’esigenza con i ritmi di produzione o con il budget a disposizione, ma bisogna fare attenzione ai costi nascosti! Se lasciamo che lo sporco sedimenti spunteranno fuori spese impreviste sotto forma di costi legati alla sicurezza (infortuni) o di frequenti interventi straordinari che si renderanno necessari per ripristinare le superfici.

  • La macchina. La scelta della lavasciuga non è semplice, vista la marea di produttori e di cataloghi che ci sono a disposizione. Per fortuna le linee guida che ci aiutano nella scelta sono chiare. Non bisogna assolutamente cedere alla tentazione di prendere una macchina sottodimensionata per cercare un piccolo risparmio. Infatti una macchina non adatta al carico di lavoro per i più svariati motivi (durata della batteria insufficiente, pista di lavaggio troppo stretta, serbatoio troppo poco capiente e molto altro ancora) creerà non solo molti problemi durante l’utilizzo, ma avrà anche una breve aspettativa di vita perché verrà “spremuta”. Valutare correttamente le esigenze di servizio per la scelta della lavasciuga è importante anche per ridurre la frequenza delle rotture e dei fermi macchina, che purtroppo prima o poi si verificheranno; per questo è importante affidarsi a chi è in grado di fornire un’assistenza rapida ed efficace.

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A queste attività si aggiungono poi le attività periodiche di manutenzione straordinaria, come ad esempio la rimozione delle tracce di pneumatici, la ceratura o lucidatura dei pavimenti in resina e la sostituzione della segnaletica, che devono essere pianificate e calendarizzate in anticipo nel piano di pulizia.

 

Infine, un elemento che secondo noi è particolarmente importante: il monitoraggio delle attività di pulizia. Noi di Intra Group crediamo fermamente che i professionisti della pulizia debbano garantire alle aziende la possibilità di visualizzare e tracciare le attività previste dal piano di pulizie, in modo da avere sempre sotto controllo la situazione di capannoni, magazzini e stabilimenti.

Per questo motivo abbiamo implementato un software di tracking in tempo reale che consente ai nostri clienti di verificare in qualsiasi momento l’avanzamento dei lavori, di richiedere servizi extra e di fornire feedback immediati sulla qualità del servizio.

 

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Categorie: Cleaning

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