Fino a pochi anni fa, parlare di sostenibilità significava parlare solo di ecologia. Ridurre i consumi, tagliare le emissioni, scegliere materiali riciclati. Oggi, invece, la sostenibilità si misura su tre dimensioni precise: ambientale, sociale e di governance.
È il paradigma ESG – Environmental, Social & Governance – a guidare questo cambiamento. E anche in magazzino, non basta più essere “green”: serve lavorare con trasparenza, coinvolgere le persone, prevenire i problemi e costruire processi più etici e inclusivi.
La sostenibilità in magazzino richiede metodo, visione e responsabilità. Non si tratta di interventi cosmetici, ma di scelte operative che migliorano davvero i processi, le persone e l’efficienza complessiva. Abbiamo selezionato 5 azioni concrete e strategiche, da cui puoi partire per trasformare il tuo magazzino in ottica ESG.
1. Tracciabilità e controllo dei flussi: ogni movimento conta
Senza dati, non c'è governance. E senza governance, non c'è miglioramento. Un magazzino sostenibile inizia dalla tracciabilità: sapere cosa entra, cosa esce e cosa succede tra uno scaffale e l'altro.
Cosa puoi fare subito: adottare sistemi digitali di tracciamento (barcode, RFID, WMS) che ti permettano di analizzare i flussi, individuare sprechi e ottimizzare l'utilizzo dello spazio e delle risorse.
Cosa cambia: controllo reale dei processi, più efficienza e meno sprechi.
In ottica ESG, la tracciabilità dei flussi rientra nella dimensione Governance, legata alla gestione responsabile e alla trasparenza operativa. Questa pratica è tracciabile nel bilancio di sostenibilità sotto la voce GRI 2-9, relativa alla struttura e composizione della governance.
2. Formazione continua per una cultura operativa sostenibile
Un magazzino sostenibile è fatto da persone consapevoli. I collaboratori devono conoscere le buone pratiche ESG e applicarle ogni giorno, in ogni turno.
Cosa puoi fare subito: attiva corsi pratici su temi come sicurezza, uso corretto delle risorse, applicazione delle procedure e rispetto dei ruoli. Coinvolgi il personale nella definizione di buone pratiche.
Cosa cambia: aumenta il senso di responsabilità, migliorano qualità del lavoro e retention.
In ottica ESG, la formazione e il coinvolgimento del personale rientrano nella dimensione Sociale, con particolare riferimento al benessere dei lavoratori e alla valorizzazione delle competenze.
Nel bilancio di sostenibilità, questa azione è riconducibile alla voce GRI 404-2, relativa ai programmi per il miglioramento delle competenze dei dipendenti e il supporto alla crescita personale.
3. Gestione dei rifiuti e riutilizzo dei materiali
Ogni giorno in magazzino si movimentano imballi, pallet, etichette, DPI. Sprecare meno è possibile: basta fermarsi a osservare.
Cosa puoi fare subito: avvia sistemi di raccolta differenziata, individua i materiali riutilizzabili e riduci gli sprechi nella gestione delle forniture.
Cosa cambia: meno rifiuti, meno costi, più attenzione all'ambiente.
In ottica ESG, la gestione dei rifiuti e il riutilizzo dei materiali si collocano nella dimensione Ambientale, contribuendo alla riduzione dell’impatto ambientale diretto delle operazioni.
Nel bilancio di sostenibilità, questa attività è mappabile sotto la voce GRI 306-2, che riguarda la gestione dei rifiuti generati dalle attività operative.
4. Prevenzione e manutenzione organizzativa
In magazzino, quello che non controlli oggi diventa un problema domani. Danni ai mezzi, ritardi nei flussi, task mal gestite: tutto incide sull'efficienza e sul benessere del team.
Cosa puoi fare subito: pianifica controlli periodici, responsabilizza il personale, crea checklist operative e revisioni interne.
Cosa cambia: meno errori, più sicurezza, un ambiente più stabile e affidabile.
In ottica ESG, le attività di prevenzione e manutenzione rientrano nella dimensione Governance, contribuendo al miglioramento continuo, alla riduzione dei rischi e all'affidabilità operativa. Nel bilancio di sostenibilità, queste azioni possono essere associate alla voce GRI 2-23, che riguarda l’impegno dell’organizzazione verso la governance responsabile e le pratiche di gestione.
5. Scegli partner e fornitori che condividano valori ESG
Un magazzino sostenibile non lo costruisci da solo. Serve una filiera che condivida visione, metodo e responsabilità.
Cosa puoi fare subito: chiedi ai tuoi fornitori criteri minimi ESG, inserisci nel capitolato requisiti etici e sociali, valuta i partner con un approccio condiviso.
Cosa cambia: maggiore coerenza tra strategia e operatività, meno rischi reputazionali.
In ottica ESG, la selezione di fornitori e partner sulla base di criteri condivisi rafforza sia la dimensione Governance che quella Sociale, assicurando coerenza etica e inclusione lungo la filiera. Nel bilancio di sostenibilità, questa pratica si collega alle voci GRI 2-6 (attività e relazioni della catena del valore) e GRI 414-1, relativa alla valutazione degli impatti sociali dei fornitori.
La sostenibilità è un processo, non un'etichetta
Tutte le azioni descritte in questo articolo non sono teoria: sono pratiche che in Intra applichiamo ogni giorno nei magazzini che supportiamo.
La tracciabilità dei flussi nasce da un approccio data-driven con KPI su misura; la formazione continua è garantita da percorsi strutturati come la Coaching e Team Leader Academy; la gestione dei rifiuti è regolata da procedure condivise e aggiornate; la prevenzione si fonda su task board digitali e programmazione collaborativa.
Anche la scelta dei partner segue logiche ESG: chiarezza nei contratti, responsabilità condivisa e attenzione al fattore umano.
Ogni magazzino può diventare più sostenibile. Ma servono metodo, dati e persone formate. Lavorare secondo i criteri ESG non è solo una scelta etica, è una strategia concreta per migliorare i risultati e rafforzare la reputazione aziendale.
Vuoi portare il tuo magazzino a un nuovo livello di sostenibilità? Sai a chi rivolgerti!